domenica 26 agosto 2012

Chi ti loda ti imbroda

Non mi sento a posto. Ho troppi amici, ne ho troppi che si pensano amici miei. Ne ho troppi che non conosco nemmeno di faccia. E troppi che
Mi lodano. E il mio cuore trema: questa non è la realtà, e fa solo sospettare il peggio.

mercoledì 27 giugno 2012

I fantasmi del passato mordono

Sto da cane, e ci sono solo io.
Combatto con la me stessa che sa che finirà tutto, come sempre, e che alla fine riesce a fare sempre avverare il peggio che non voglio.

lunedì 18 giugno 2012

Foglia di fico

Parliamo sempre di cosa mangiamo. Lo fanno anche molti anoressici, per negare il loro vero problema.

domenica 10 giugno 2012

Io so

Mi manchi. Mi manchi come il mare che mi fa male.

Passiva

Non son capace di prendere in mano il disagio. Subisco, e riesco solo ad attendere ciò che non arriverà.

sabato 9 giugno 2012

Qui, a scrivere, di notte

Non ho sonno, dopo una bella serata fatta di niente. Ho in mente solo i fiori di zucca ripieni, le risate, i regalini, le amiche di una vita. Sono tornata a casa alle tre, sveglia come mai. Penso che pagherei, per una vita serena come stasera.

martedì 29 maggio 2012

Sono una lagna

E quando una donna diventa una lagna, ha già perso.
(ma non so più che fare...)

lunedì 28 maggio 2012

Sii forte sii forte sii forte...

...e non pensare che come al solito ti pianteranno li, da sola, dopo avere usato la tua schiena a mo' di sgabellino, per rialzarsi dalle loro cadute.

martedì 22 maggio 2012

L'ho sempre chiamata zia

L'ho sempre chiamata zia, e ancora ora lo era nel mio cuore.
Ma non ne ho più diritto, e cerco di tenere per me un pianto che non è più opportuno.
(Tu, invece, riposa in pace)

sabato 11 febbraio 2012

Liberato il cassetto (della mente)

Ecco. Le montagne di carta che conservavo, segni di amori e tempeste nel bicchiere dei sentimenti, tragedie di cui non ricordo più nulla ed emozioni ora ridimensionate se ne sono andate, stracciate nella raccolta differenziata.
Di tutti i miei anni di tormenti non è rimasto che una lettera e due stampate di email.
Come ricordo di quel che mi è successo, basta e avanza.

Fardelli

Oggi è giornata in cui faccio piazza pulita di ricordi sopravvalutati
(Riempirò una cassa di carta)

domenica 29 gennaio 2012

Maggio 2010


martedì, maggio 18, 2010
Non ci riesco, non ce la posso fare.
E' tutto così pesante, e le mie ossa sempre più malandate.
E tutto intorno, sempre meno volti con cui condividere il peso.
(Ecco perchè mi sono ricordata di questo posto, il mio giardino segreto)

Gennaio 2010


lunedì, gennaio 04, 2010
Sono triste, e perciò mi ricordo di questo posto. Oggi è stata una giornata difficile, dove tutti gli sbagli della mia vita e le loro conseguenze si sono riaffacciati colpendo la vita di mio figlio. Una giornata che, solo ora, mi rendo conto che ha fatto male anche a me. E tutto il sollievo che avrei potuto chiedere a chi con tanta pazienza mi sostiene è svanito, zittito dai suoi problemi e dalle conseguenze degli sbagli che si stavano ritorcendo, a sua volta, su di lui e sui suoi figli. Domattina andrò alle terme, per riposarmi. Sarò da sola con il mio uomo e saprò già che sarò divisa in due: la madre e la fidanzata, la professionista e la studentessa bocciata, la donna felice e quella inconsolabile. E'un anno che comincia in salita, questo. Un anno dove la mia vita sarà continuamente giudicata: spero solo di essere graziata dal vedere i miei sbagli negli occhi addolorati delle persone a cui voglio bene.

Novembre 2009

giovedì, novembre 05, 2009
Arriva l'inverno. Lo sento nelle ossa e nell'umore.

Ottobre 2009


sabato, ottobre 24, 2009
Questo è uno di quei momenti in cui due bastonati dai tempi moderni  possono utilmente farsi forza l'uno con l'altro, o perdersi nelle proprie debolezze. Spero, moltissimo, nella prima ipotesi.

Marzo 2008


giovedì, marzo 06, 2008

Ho paura di vivere in una felicità che mi immagino solo io.
Ho paura, ancora di più, di quando inevitabilmente mi sveglierò, e capirò che la realtà non è quella che credevo di vedere: e cerco continuamente e colgo segni che credo inequivocabili, del mio abbaglio.
(Rovinerò tutto così, lo so)

Febbraio 2008


sabato, febbraio 02, 2008
Da giorni, a casa, riordino e butto via roba che ho conservato per anni.
Riempio sacchi della spazzatura del mio passato, perchè ho bisogno di spazio per il futuro che spero.

Novembre 2007


domenica, novembre 25, 2007
A volte vorrei vivere nella nebbia, vedere le cose una per volta, solo le più prossime. E lasciare tutto il resto in uno sfondo indistinto, che non si può vedere.
(a volte, vedere tutto lo scenario troppo chiaramente mi affatica e mi spaventa)

mercoledì, novembre 14, 2007
Doveva succedere. La mia vita privata si sta riprendendo - volente o nolente - tutto il tempo che non le ho dato in questi ultimi anni.
(meno male che, tra invasioni di padri e litigate famigliari, compreso nell'invasione c'è pure un inaspettato raggio di sole)

Agosto 2007


sabato, agosto 25, 2007
A volte mi rendo conto di essere vuota.
Ma è un dispiacere che non so come colmare.

Luglio 2007

domenica, luglio 22, 2007
SAUNA MISTA 2
(La vendetta)
E'stata una giornatona e mezza, con la mia amica del cuore, spettacolo: ha persino ballato la bachata, comprato il primo paio di jeans dopo dieci anni e trovato qualcosa da uno dei miei spacciatori di vestiti.
ma il top, come sempre, sono state le terme svizzere, con contorno di insalata agli involtini primavera e prima prova di sauna choc. nua e mista con due signori in giro che non pesavano meno di 120 chili.
Cosi, abbiamo potuto pure tirarcela da fighe: anche se io spero solo che abbia capito che è viva.
Che si è sempre vive, anche nei momenti difficili.

Giugno 2007


domenica, giugno 24, 2007

Vorrei di nuovo un fidanzato.
Uno cui poggiare la testa sulla spalla, quando non c'è niente da dire.
(Ma chissà se è proprio quello che voglio. Perchè amare è sollievo, ma costa fatica e dolori che non me la sento di sopportare)


Ho fatto l'alba.
Non mi capitava da tanti anni ed è stata un'esperienza malinconica, tornare a casa da sola guardando nuvole blu.

Maggio 2007

domenica, maggio 13, 2007
SONO IN SQUELCH
Mi hanno spiegato che nei CB c'è una funzione che elimina totalmente i rumori di fondo in assenza di un segnale che non sia al di sopra di una certa soglia.
Me l'hanno detto perchè cercavo di spiegare come mi sentissi sorda ai richiami dell'affetto, specie quello maschile, e in fondo non mi ci trovassi per niente male, mi sentissi come anestetizzata, fredda. E così, prendendo a prestito il gergo dei radioamatori, quest'amico mi ha dato una definizione di come mi sento.
'Hai alzato il livello di Squelch e adesso aspetti solo segnali forti e chiari. Ti sembra tutto silenzioso per quello, in realtà il bailamme c'è ancora, solo che non hai più voglia di ascoltarlo..'
E' vero, ho pensato. Sono proprio in squelch, ora. In attesa di un segnale forte e chiaro.
giovedì, maggio 10, 2007
Parlavo di funerali con un amico. E mentre lui mi raccontava della surreale e allegra conclusione di quello a cui aveva partecipato (che portava nella tomba una ragazza troppo giovane per morire di leucemia davanti ai suoi genitori) fatta di parmigiano reggiano e tagliate di salumi in cascina per 50 persone, io ripensavo a quello di mia  madre, dove ancora benedico l'abitudine di mia zia di avere sempre una pentola sul fuoco, e la presenza di quell'amico che veniva da lontano e non ha smesso di raccontare barzellette sporche nemmeno in quell'occasione così tremenda.
La nostra "festa" era in un appartamento, e ascoltando l'amico riflettevo che il funerale di mia mamma - il giorno più duro e doloroso della mia vita -  in effetti avrebbe avuto un ancora migliore epilogo in una cascina, in mezzo al grana e al prosciuto. Le sarebbe piaciuto tanto.
Ma riflettevo anche che la morale di quei due funerali surreali è che chi ti fa ridere anche solo per un attimo, chi ti allevia anche solo per un poco i tuoi dolori, è un angelo.
Perchè i dolori non si evitano, non si possono evitare. Si devono prendere così come sono, regali della vita nè più nè meno come le gioie.
Ma è da angeli aiutarti ogni tanto a portarne il peso.
(E io, quegli angeli lì, me li ricordo tutti)

Aprile 2007


domenica, aprile 22, 2007
La mia testa è ottusa di lavoro. Ci penso nei momenti più strani e per fare spazio a pensieri lavorativi, mi perdo in angoli della memoria le riflessioni personali, gli impegni famigliari, le attenzioni per gli amici.
E' una cosa disumana, ma non so come si fa ad evitarla.

mercoledì, aprile 18, 2007
Non c'è niente che non abbia toccato fuori che non mi tocchi almeno un po' anche dentro. Nemmeno nel più banale degli incontri, nemmeno nella relazione più superficiale.
Quel che la mia pelle ha provato, mi rimane tatuato nei ricordi.

Aprile 2007


domenica, aprile 22, 2007
La mia testa è ottusa di lavoro. Ci penso nei momenti più strani e per fare spazio a pensieri lavorativi, mi perdo in angoli della memoria le riflessioni personali, gli impegni famigliari, le attenzioni per gli amici.
E' una cosa disumana, ma non so come si fa ad evitarla.

mercoledì, aprile 18, 2007
Non c'è niente che non abbia toccato fuori che non mi tocchi almeno un po' anche dentro. Nemmeno nel più banale degli incontri, nemmeno nella relazione più superficiale.
Quel che la mia pelle ha provato, mi rimane tatuato nei ricordi.

Febbraio 2007


martedì, febbraio 27, 2007
Mi piace avere un'anima segreta.

Gennaio 2007


lunedì, gennaio 29, 2007
(PIAZZA DIAZ ANGOLO BARACCHINI)
Quei meravigliosi baci che gli innamorati di Milano si danno ovunque, protetti dall'anonimato di una grande città frettolosa, semplicemente riparati da un portico o da un angolo di marciapiede un po' stretto.
Li ricordo, li invidio, li spero.
E so che proprio perchè provo questi sentimenti ne resterò priva. Almeno finchè il mio cuore non avrà smesso di recriminare. Prima o poi, mi dico, passerà questo mio brutto pensare. Intanto, abbasso gli occhi per non disturbare e poi li chiudo, cercando di fotografare il momento.

mercoledì, gennaio 24, 2007
"tutto bene?"
E che ne so.
Sono  due parole che non mi si addicono più. Non sono false, ma non mi appartengono. Mi fa pure un po' di impressione rispondere a questa frase di maniera senza essere ipocrita, ma senza dare l'idea di essere ingiusta nei confronti della vita.
Mentre ascolto cose che avrei voluto tanto sentire due anni fa, ho una fitta al cuore.
Un attimo di nostalgia, il dispiacere di capire quello che avrebbe potuto essere ma non è stato. La confusione nella testa, la delusione del tempo che passa, la sensazione di essere asincrona con la felicità.
Ma è solo un attimo. Poi, la mia vita troppo piena e troppo vuota mi ripiglia, riportandomi nell'oblio grigio di chi non spera più in qualcosa che sia bello per davvero.
domenica, gennaio 21, 2007
Ci sono conversazioni che rimandano l'immagine di una me stessa che stento a riconoscere.
E' una donna chiusa, scorbutica, misantropa, che gioca cinicamente con il cuore degli uomini.
A sentirle mi sembra uno scherzo di cattivo gusto, o un assurdo fraintendimento.
Ma, forse, sono davvero sfuggita di mano a me stessa e un mostro di me vaga imprendibile nelle mie nuove relazioni: mostrando a tempo debito (cioè quando gli uomini si avvicinano) denti affilati e un digrignare spaventoso fatto apposta per impedire di avvicinarsi a un cuore che io ritengo troppo fragile e che forse sta diventando solo troppo protetto e perciò viziato.
Continuo a dirmi "io non sono così". Ma forse, mentre continuo a dirmelo, divento sempre più così.
mercoledì, gennaio 10, 2007
Non so come sono finita in un nuovo mondo, pieno di pretendenti. Che cozzano tra di loro, si elidono, sgomitano. Sembrano quelle irrequiete  immagini di spermatozoi che partono in centomila  correndo scompostamente per arrivare in uno.
Eppure sono uomini, hanno dai trenta ai quarant'anni. E sembrano, più ancora che interessati a me, intenti a guadagnarsi un trofeo. Francamente, non riesco a capire cosa sia successo tutto d'un tratto, e mi pare strano. Dev'essere che non mi importa più di nessuno.
Io intanto, comunque, continuo a restare sola.
(tranne quando qualcuno, in silenzio, bypassa il bailamme, varca la soglia del mio cuore per un attimo, mi fa felice e poi se ne va con passo felpato, chiudendo la porta in punta di piedi)
sabato, gennaio 06, 2007
Che strana giornata. Così intensa di emozoni negative e positive, chè ora non so più se ne sono contenta o immalinconita.

Dicembre 2006

venerdì, dicembre 08, 2006
Mi manca una vicinanza, ma non la posso pretendere.
(e, a cercarla, non la si trova dietro l'angolo)

Novembre 2006

giovedì, novembre 16, 2006
Continuo a riguardare una foto che mi piace da morire e che sembra che mi guardi.
(Ma non mi guarda).
domenica, novembre 05, 2006
NON E' VERO
Continuo ad ascoltare una canzone che ho conosciuto danzando, e che non riesco a tirare fuori dal cuore. Anche se penso che non sia vero, che non vale la pena di innamorarsi.
Anche se col tempo fa sempre più male, anche se col tempo diviene sempre più difficile guarirne le ferite: non c'è niente che faccia sentire vivi come innamorarsi,  e nessuna ferita d'amore mi farà dire che avrei potuto evitare di farmela.
C'E' IL VENTO
Il vento è la Libertà che ti prende a schiaffi per svegliarti: perciò è sempre bellissimo, anche quando è faticoso.
O, almeno, io non lo evito mai: perchè non voglio perdermi qualcosa di nuovo, anche se gli anni passano e il nuovo si rivela sempre più un rischio che un'opportunità.
(Era un commento, me lo sono segnato per ricordarmelo)

Ottobre 2006

venerdì, ottobre 20, 2006
L'alltra sera ho avuto la sensazione, serena, di poter far tornare le mie tempestose  relazioni sentimentali alla normalità. Poter dimenticare dei momenti di passione che ti accecano e imbarazzano, per poter continuare a guardare l'amico che c'è in quello che è stato, per un certo periodo, il tuo amante o il tuo amore. Salvare, cioè, il meglio di quella persona che comunque apprezzi e che non vuoi perdere.
Ma ho scoperto anche che per riuscire ad arrivarci ci vuole un po' di silenzio, per decantare i pensieri e le emozioni troppo forti, che il periodo di passione ti ha instillato.
(Lo so, è una banalità. Ma bisogna capirla. Col cuore)
martedì, ottobre 03, 2006
Accidenti. Ogni non storia che accumulo me la porto via accatastata insieme alle altre, e alla fine pesa da matti, molto più di quel che peserebbe da sola.
Sto diventando vecchia e stanca....
(mi viene da piangere, anche se so che non vale lo sforzo)
lunedì, ottobre 02, 2006
Non posso credere di essere incappata in un'altro uomo che spera, solo frequentandomi, di uscire dalle secche di una relazione che si è persa.
Ma è mai possibile che io non mi meriti altro?
Lo so: quando vado in loop, e mi ripeto continuamente una frase, una situazione, un flash, fino a farlo diventare altro da sè sono un pericolo.
Per me e per chi mi sta intorno.
Ma non ho ancora inventato la formula che disinnesca questo processo...
(E così sembro sempre una stupida adolescente confusa, anche se ho più di 40 anni)

Settembre 2006

giovedì, settembre 28, 2006
Mi hanno chiesto di parlare della lussuria, ma ho preferito parlare della gola.
In realtà per me si tratta della stessa cosa, e anche di più: la gola è la lussuria col riverbero, è come fare l'amore davanti a uno specchio.

lunedì, settembre 18, 2006
Vagolo in internet non so dove, aspetto mail che non arrivano e non arriveranno mai, rispondo male a mail che non avrei voluto arrivassero.  Non ho il coraggio di staccarmi da qui, perchè l'alternativa sarebbe intossicarmi di birra o cioccolato.
Conosco questo mio modo di essere: è di quando ho fatto una stronzata.
(Ma adesso disattivo il modem, e cerco di tornare nella vita vera, anche se è vuota)

domenica, settembre 17, 2006
Questa sera, in una sera di quelle in cui il cuore va un po' più forte del normale, mi si è fermato per un attimo, come se avesse preso una sberla.
Ora invece è la testa ad essere inebetita, mentre il cuore continua ad andare come vuole lui.

Agosto 2006

sabato, agosto 26, 2006
Il termine "liberarsi da un peso" non è un un luogo comune qualunque.
E' un'immagine vicina, vicinissima alle sensazioni che provi quando riesci a toglierti dalla testa un pensiero, semplicemente dicendolo.
Stamattina, per esempio,  riesco a portare indietro le spalle, che erano inutilmente gobbe da mesi.

venerdì, agosto 25, 2006
E' invecchiando che si diventa più fragili. Chissà perchè invece si cerca di proteggere dal mondo i giovani.

sabato, agosto 19, 2006
Ho davanti più di dieci giorni tutti per me. Chissà cosa me ne farò.
Il mio piccolo giovanotto è partito per le vacanze, con l'ex e la sua fidanzata. Aveva un'aria tranquilla, con quella  punta di menefreghismo cosmico che lo contraddistingue. Sembrava normale. Io no.
martedì, agosto 08, 2006
A volte vorrei cancellare i ricordi, soprattutto quelli belli ma incompleti.
Quelli che non mi abbandonano anche se, se solo riuscissi ragionare con la testa e non col cuore, capirei quanto sia dispersivo e inutile che mi accompagnino ancora.
martedì, agosto 01, 2006
Ero un cuore accogliente.
Ora spero di essere almeno una rosa di gerico senz'acqua, e non una di quelle piante che se ne stanno da mesi rinsecchite sul mio balcone, e che mi sto decidendo solo adesso a buttare.


"Devo tornare a casa"
(Che non sono io. Io non sono la casa di nessuno)

Luglio 2006


venerdì, luglio 14, 2006
In fondo, è molto meglio essere malinconici qui che a casa.
lunedì, luglio 10, 2006
Ho bisogno di qualcuno che mi alleggerisca la vita, che mi faccia ridere e svagare, un'anima bella che mi contagi con la sua testa sciacqua.
(Ero io, una volta, quella persona).
sabato, luglio 08, 2006
E' bello avere amici che non ti lasciano sola e cretina in balìa di un topo.
(La solitudine è lì, infatti, in mezzo a minuscoli insormontabili problemi che da sola non sai come risolvere. E in compagnia invece diventano le sciocchezze che sono).
IN SARDEGNA
E' incredibile quanto sia carnale questa terra, e così ostinata a volermi entrare dentro dalla pelle all'anima, anche se non voglio ascoltarla o non ne ho il cuore.
E quanto, ogni volta da 25 anni, finisca ancora per farmi innamorare, come di un uomo che mi voglia così.
martedì, luglio 04, 2006
Sono fuggita dal lavoro che pensavo mi strangolasse, e ora che ho davanti a me giornate intere per fare altro mi rendo conto che non ho niente, se non pensieri tristi.
(mio Dio, allora è vero che sto coprendo di lavoro la mia vita per dimenticarmi com'è)
lunedì, luglio 03, 2006
E' un gesto che devo fare almeno una volta all'anno: tuffarmi in una delle spiagge di qui (prevalentemente in quella che io chiamo “la terza”) andare a fondo e risalire ad occhi aperti. Da lì, vedo il sole che entra nell'acqua, il mio personale simbolo della speranza. Ci credo, mi rinfranco e poi posso ricominciare la mia vita a testa bassa.

Giugno 2006

giovedì, giugno 29, 2006
Non ho niente.
mercoledì, giugno 21, 2006
CHISSA' SE ESISTE
Sono stata abbandonata dalla vita troppe volte, e mi rendo conto che sono diventata difficile da sghiacciare.
Eppure, lo desidererei, quel cavaliere che superi il drago e il fossato coi coccodrilli solo per scoprire la mia dolcezza. Quell'uomo che con intuito ed entusiasmo sapesse togliermi la corazza cinica che mi sono costruita. E che poi, una volta che mi avesse tolto tutto e mi avesse ridato il sole, non mi lasciasse in balìa della mia nudità.
sabato, giugno 17, 2006
OGNI COSA BELLA MUORE
Ricordo un bel tramonto dopo una giornata d'afa, quattro chiacchiere finalmente tranquille nel regno della libertà, un biondino che mi piaceva tanto per i suoi modi, per una volta un uomo giovane in un mondo di pazzi anzianotti. Si parlava tra amici, mentre io mi sentivo felice di quella felicità d'amore. Guardando quelle persone e quella birra e quel tramonto pensavo che sarebbe stata una bella vita da vivere, così.
(oggi quel biondino è morto, ucciso dalla sua libertà)
"Ti prego non fermarti proprio adesso perchè dopo non si può".
Chissà quanti capiscono la strofa di questa canzone. Io sì.

giovedì, giugno 15, 2006
HO FINALMENTE CAPITO UNA BANALITA'
Che ci si danna da matti per raggiungere quello che si vuole. E che per arrivarci si occupa talmente tanto del proprio tempo, che non si ha tempo di fare quel che si vuole.

venerdì, giugno 09, 2006
Ci ho impiegato un po' di anni a capirlo ma alla fine ci sono arrivata: in fondo, di per sé, una notte di sesso non sarebbe che una splendida ginnastica, o una chiaccherata più intima.
Se non fosse però per la sua capacità di provocare sensazioni durature, di creare effetti nel ricordo: non incide infatti solo il piacere del momento, ma anche l'intensità dei pensieri che emergono, dopo. Riflessioni sul senso di ciò che faccio nella vita e di ciò che veramente voglio da essa, al di là delle lusinghe della vanità quotidiana, o della soddisfazione del contingente. Chissà perchè succede, dopo. Chissà quali porte segrete aprono, quei momenti. Sarà forse il fatto che alla fine quella che sta lì, con la mente fresca e annullata dal piacere è la Lolita nuda, quella dello sguardo dopo, quella vera.
sabato, giugno 03, 2006
Rifletto continuamente sul luogo comune che un amore finisca "per colpa" di qualcuno: si pensa sempre debba finire perchè qualcuno è stronzo, manchevole, violento o distratto.
A volte succede, ma non è sempre così. tant'è vero che puoi essere compagna di un uomo buono, gentile, padre premuroso e marito coscienzioso,  ma vivere ugualmente soffocata da una cappa che non ti fa vivere, pur essedo tu buona madre, persona gentile, moglie coscienziosa.
La verità è che un amore finisce, e basta. E quando finisce diventa un'impossibile gabbia, nella quale morire o dalla quale è necessario uscire per continuare a vivere.


Incontro dopo tanto tempo una persona cara e le sento dire parole dure e tristi, che ho conosciuto sulla mia pelle. Parole che dicono la fine di un amore in una relazione che continua.
So già come finirà, perchè quando il cuore non c'è più non lo si rianima: anche se si fanno per mesi e per anni inutili, patetici e doverosi (?) tentativi.
Attendo il momento in cui verrà esplicitato il dolore, quel momento in cui tutto è brutto ma tutto è finalmente chiaro, ed è quello in cui, finalmente liberi perchè apertamente di fronte ai propri fallimenti, si può ricominciare quel che resta della vita.
(Forza, non avere paura, comincia il duro percorso della fine e concludilo più presto che puoi se non vuoi un'inutile scia di rancori.  Per ogni evenienza, io sono qui).

Maggio 2006

mercoledì, maggio 24, 2006
Non riesco a reggere un pensiero di più.
E più cerco qualcuno che mi sollevi un attimo dai miei pensieri, più trovo persone che me ne caricano di nuovi. Sembra un destino.

sabato, maggio 20, 2006
E' stata una bellissima giornata: di emozioni e di vento, di sole e di ricordi, di passioni condivise e di fiducia nel futuro.
Poi, in una manciata di secondi, mi sono sentita sola.
E non sono più riuscita ad uscirne.

martedì, maggio 09, 2006
NON SONO TUTTI UGUALI
Ci sono certi ricordi che col passare del tempo stemperano.
Altri invece diventano sempre più forti, che quasi sembra che t'azzannino la mente.


domenica, maggio 07, 2006
SONO UNA SOGNATRICE
Aspetto ancora quello che un giorno mi dica che non può vivere senza di me.  Quello per cui io sia come l'aria, necessità primaria per andare avanti nella vita.
(santo cielo a quanti inciampi e fitte al cuore sono ancora destinata, nella stupida attesa...)
giovedì, maggio 04, 2006
Oggi proprio non va.
Il caso mi ha messo in poche ore davanti a tutti i miei limiti, ai miei sbagli, a tutto quello che ho solo a metà.

lunedì, maggio 01, 2006
E ARRIVATA LA PRIMAVERA
Ho vita da vendere.  E , quando mi sento così, questa città così trattenuta mi sta stretta.

Aprile 2006

venerdì, aprile 28, 2006
COLPITA DALLA FRASE DI UN TELEFILM
“Anche il peggiore, il più tremendo degli errori, è meglio che non averci mai provato”.
Se torno indietro, nella mia vita non trovo ancora un episodio che smentisca questa frase.
Che però, stupidamente, certe volte si finisce per temere anche solo di pensare.

martedì, aprile 25, 2006
(VORRA' DIRE QUALCOSA...)
Libera di disporre completamente del mio tempo, è tutto il giorno che scrivo.

Ho infranto il mio ultimo tabù: sono andata in vacanza da sola.
Muri di tradizioni famigliari e di sogni romantici che vedevano il vero riposo solo accanto a chi si ama, sono stati abbattuti in due ore di macchina e le chiavi di una stanza singola d’hotel.

domenica, aprile 16, 2006
COME UN LUNGO SABATO SANTO
E’ stata pesante la via crucis del venerdì santo di quest’anno: io e mio figlio abbarbicati – in piedi - alle sedie, a vedere tre chierichetti che giravano per le stazioni della chiesa, senza nemmeno il conforto della paccottiglia rituale della tradizione, che ti faceva girare sotto la pioggia con le candele ma rendeva accettabile una noia necessaria come quella dei riti del venerdì santo. Riti a cui tengo, perché straordinariamente carichi di significato.
Della pesante celebrazione di ieri una cosa però mi è rimasta decisamente impressa, una meditazione sul sabato santo che faceva all'incirca così: «La vita talvolta rassomiglia a un lungo e mesto sabato santo. Tutto sembra finito, sembra che trionfi il malvagio, sembra che il male sia più forte del bene. Ma la fiducia ci fa vedere lontano. Ci fa scorgere le luci di un nuovo giorno, aldilà di questo giorno. Il sabato santo non è l’ultimo giorno: l’ultimo giorno è la Pasqua, la Luce che si riaccende».
E’ proprio così, parola di una che ne ha passate più di Bertoldo. Che ha bestemmiato Dio e ancora ora fatica a stare alle sue regole, come una ragazzina che ama suo Padre ma vuole cocciutamente provare a essere autonoma.
E’ così anche per chi non crede, ma ha semplicemente fatto esperienza della vita: che non finisce mai, finchè non si muore e anche oltre, e che smentisce sempre chi pensa «la mia vita è finita, io non amerò più».
(Buona Pasqua...)
venerdì, aprile 14, 2006
Sai cosa ti stai perdendo della vita?
Il presente.
mercoledì, aprile 12, 2006
Sono stanchissima, stressata e mi sembra che tutti i problemi del mondo siano toccati da risolvere a me.
Ho troppo da scrivere e penso che non me la caverò mai, non potendo lasciare niente da parte (e intanto, per sfogarmi, l'unica cosa che mi riesce di fare è stare qui a scrivere). Ho la sensazione nettissima che prima o poi qualcuno dei cento problemi che mi sono stati affidati mi scoppierà in mano, perché l'avrò necessariamente tralasciato.
Cerco una scappatoia nella mia mente per salvare insieme salute mentale e doveri ma non so cosa fare, se non buttarmi a testa bassa per cercare di lasciarli tutti alle mie spalle.
Ma, più di tutto, mi rendo conto che non potrò tornare a casa sperando di trovare sul divano un braccio che mi cinga, un bacio silenzioso che mi faccia dimenticare per un attimo i miei pensieri o ne alleggerisca il peso.


LEGGEVO
Quando mi ha preso quel groppo che le donne non si sanno spiegare, ma forse gli uomini sì: come se la carne si accalcasse tutta in un punto per uscire fuori, spinta da desideri troppo a lungo compressi. Che spesso urlano inascoltati, per motivi tanto ragionevoli quanto decisamente contro natura.
(e così sono rimasta, a lungo, con il corpo attonito di fronte alla mia inerzia)

domenica, aprile 09, 2006
LA RUOTA DELLA VITA
Ci sono stati lunghi anni in cui andare a posare i fiori sulla tomba di mia madre era un peso insopportabile, un dovere - che ci aveva insegnato proprio lei - di cui avrei fatto davvero a meno.
Ci andavo il meno possibile, vedere quel nome sul marmo era un dolore troppo grande. Perciò evitavo, andavo all'ultimo momento alle feste comandate, dimenticavo le date, arrivavo per il rotto della cuffia. E coltivavo sensi di colpa da figlia, che non è mai al posto giusto nel momento giusto, malgrado mamma ci tenga. Anche se ne conoscevo il perchè.
Succedeva così anche a mia sorella, che prima ha passato del tempo convincendosi che toccava a me, che ero la più grande. Poi ha cominciato a dimenticare di fare, accusare gli altri di mancanze che sentiva addosso, e altre lamentele di cui conoscevo il genere, sapendo il tormento che gli stava dietro.
Poi un giorno dei morti abbiamo deciso di andarci assieme, e ci siamo portate dietro anche mio figlio.
C'erano le castagne offerte dalla pro loco, un po' di gente che salutava e chiedeva come andava. Il paese dove è sepolta mia madre è piccolo, noi conosciute, il cimitero è delizioso e diviso tra la campagna e una splendida chiesetta romanica. In due, attorniate da quella piccola società, rincorrendo un figlio che capisce e non capisce dov'è, era tutto più semplice.
Da allora, sfidando micidiali masse di impegni incrociati, ci siamo sempre andate insieme fissando alcune date improrogabili. Le solite (Natale, Pasqua, i morti) più qualcuna, come il compleanno appunto. Abbiamo ricominciato a fare conversazione tra sorelle, ci siamo scambiate ricette e ricordi, abbiamo deciso che fiori usare secondo i suoi gusti. E' tornata la vita, anche se quel chiodo della sua morte non va via.
E così oggi (ieri) mentre sceglievamo con che fiori comporre il mazzo da farle trovare sulla tomba nel giorno del suo compleanno, ci siamo scoperte a chiedere alla fiorista "non è che ce lo può fare un po' allegro? non so con del giallo, dei fiori un po' primaverili..."
"girasoli? anche se durano poco?"
Girasoli, sì. I Girasoli ci sembravano proprio adatti. Ci siamo guardate e ci sembravano così da mamma, solare e sempre allegra. Sì, i girasoli si. In due, avevamo il coraggio di chiederli.
La fiorista ci ha accontentato con un mazzo che al cimitero ci ha fatto ridere e scherzare: aveva un verde che al vento sembrava si scompigliasse, come i capelli. "Bisognerebbe pettinarlo ogni cinque minuti" e giù a ridacchiare.
E' passato. Il groppo è passato. Posso finalmente ammettere che la vita è ricominciata da quel durissimo 1993, l'anno della morte di mia madre e della mia nuova vita di madre.